Bruciare grasso mentre ci si riposa: è possibile? E come funziona?

In effetti ottenere risultati riposando, sembra un po' una promessa da Paese dei Balocchi.

Analizziamo la questione per verificare come ciò possa avvenire e se è davvero “gratis”.

Per ottenere un consumo di grasso “in ritardo” occorre lavorare intensamente, in modo da avere un fiatone che possa essere da moderato a marcato.

Questo fiatone è un importante indizio che mostra la difficoltà dell'organismo a produrre sufficiente energia in relazione all'aumentata intensità dei movimenti.

Semplificando: è come se la richiesta energetica fosse di 10 unità al minuto ed il corpo ne potesse produrre al massimo 6.

L'organismo ovviamente ci prova, ne è testimone il respiro accelerato con il quale cerca di aumentare l'introito di ossigeno, ma la quantità necessaria è oltre le sue possibilità.

Per affrontare questa situazione viene quindi chiesto “un prestito” di energia (le 4 unità che servono) affidandosi alla possibilità dell'organismo di produrre energia senza ossigeno, una sorta di “Banca Anaerobica”.

Questa è un'opzione che viene messa in atto solo in caso di un lavoro la cui intensità vada, secondo la Scala di Borg, dal Pesante (lieve fiatone anche se non si parla durante il lavoro) all'Estremamente Pesante (fiatone marcato e parlare sarebbe impensabile).

Il motivo di ciò sta nel fatto che questo sistema, capace di offrire energia in prestito senza ossigeno, fornisce certamente molto carburante in breve tempo, ma poi lo rivuole indietro.

Inoltre genera sostanze tossiche che devono essere successivamente smaltite o trasformate.

Questi fattori stanno alla base del “consumo di grassi in ritardo”.

Vi ricordare infatti delle 4 unità di energia prestate all'organismo?

Bene, terminato lo sforzo, la Banca Anaerobica rivuole l'energia prestata.

L'organismo quindi la produce con l'ossigeno ed il grasso per saldare il debito e ciò spiega il perdurare del fiatone anche dopo la fine dello sforzo.

Ed una volta pagato il debito?

Rammentate le sostanze tossiche da smaltire o trasformare?

Per fare ciò il corpo deve bruciare energie (purtroppo niente è gratis) e lo fa affidandosi sempre al suo sistema preferito: quello “Ossigeno-Grasso”.

Oltre a tutto ciò ci sono altre questioni che l'organismo deve rimettere a posto, come ad esempio il ripristino delle scorte di energia consumata, il rinforzo delle strutture provate dallo sforzo (muscoli, legamenti, ossa, etc).

Tutto ciò ha un costo che il corpo deve saldare e lo fa sempre con il sistema “Ossigeno-Grasso”.

Da studi fatti si è visto che il fiatone apprezzabile ad occhio nudo dura circa 2-3 minuti.

Ma il consumo di ossigeno (e di grasso) al di sopra della norma a riposo e non apprezzabile ad occhio nudo, può durare da 2 sino a 48 ore circa, in base all'intensità ed alla durata del lavoro eseguito.

Ecco quindi spiegato, in modo non accademico e semplificando parecchio gli aspetti fisiologici, il fenomeno del “consumo di grasso in ritardo”.

Pongo ora l'attenzione del lettore su pochi ma importanti punti:

 

  • Il consumo di Ossigeno-Grasso può durare sino a circa 48 ore e la sua entità diminuisce con il passare del tempo.

  • Le tecniche di allenamento utili a sfruttare questo concetto richiedono sforzi di alta ed altissima intensità, perciò è bene assicurarsi prima, presso il proprio medico, di poterli affrontare in sicurezza.

  • Sempre riguardo alla sicurezza, non sottovalutate l'importanza della correttezza esecutiva dei movimenti.

           Per la mia esperienza, questo aspetto viene spesso sottovalutato ed è causa di lesioni sia                          immediate che da logoramento.

           A parer mio “sbatacchiare” il proprio corpo non aiuta a raggiungere il risultato ed è una via sicura              verso l'infortunio.

           Ciò è vero soprattutto se gli allenamenti sono vigorosi.

           Se si desidera praticare un'attività fisica intensa sotto vari punti di vista, affidatevi ad un istruttore            preparato e che adegui gli allenamenti alle vostre possibilità del momento.

  • In alcuni articoli di settore ho visto l'attività cardiovascolare svolta ad intensità medio-bassa (come la marcia) presentata come una “perdita di tempo”.

Non fatevi trarre in inganno: non esiste una singola metodica di allenamento che sia la migliore a proposito di un obiettivo con così tante variabili come la perdita di peso in eccesso.

Io penso che occorra avere la mente aperta: fare tesoro di ciò che si conosce, studiando nel contempo strade nuove.

Non sempre il nuovo scaccia il vecchio: spesso possono convivere se si sa come fare.

Perciò se si riesce ad usare sia l'attività fisica a media-bassa intensità che quella ad alto-altissimo vigore, si potranno fare allenamenti più vari e con stimoli sempre più alla nostra portata.

Per approfondire queste tematiche partecipate ai nostri seminari (info).

 

 



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