Il modello di bellezza nella storia

Il ruolo della genetica nella definizione del proprio obiettivo in palestra.

 

 1. La bellezza: è un tratto assoluto o relativo?

 

Il motivo che spinge molte persone a frequentare una palestra, o a praticare attività fisica, è, nella maggior parte dei casi, migliorare il proprio aspetto fisico.

Le dinamiche che spingono le persone verso questo obiettivo risiedono prevalentemente nell'ambito del sociale e del culturale.

Corrispondere infatti ad un modello di aspetto estetico ben accetto nella cultura (sfera culturale) in cui si vive, può favorire i rapporti interpersonali (sfera sociale).

Il modello estetico verso cui tendere cambia in base al contesto storico e culturale che si va ad analizzare, risultando pertanto mutevole e relativo.

 Infatti:

 In epoca Preistorica la donna era raffigurata esaltandone le caratteristiche fisiche della sua funzione materna, ossia: seni, fianchi e ventre molto (talvolta esageratamente) pronunciati.

 Nell'epoca della Grecia Classica si iniziò a creare un modello (Kanon) di bellezza ideale tramite la scultura. In questa epoca lo scultore Policleto di Argo (V sec. a.C.) scrisse un trattato dove delineava le proporzioni ideali del corpo umano, da lui desunte misurando differenti parti del corpo di numerosi individui.

Durante il lungo periodo coperto dal Medioevo la bellezza fisica terrena venne intesa come dominio esclusivo del Diavolo, mentre solo i Santi e la Madonna, in quanto perfetti, potevano esser rappresentati come belli. In questo periodo le forme fisiche venivano ricoperte con ampi panneggi, onde celarne la figura.

 Nel Rinascimento si ebbe una rivalorizzazione della bellezza, soprattutto della figura femminile, spesso raffigurata come florida e portatrice di gioia.

Nei primi anni del 1900, per ragioni sociali, venne ad affermarsi un modello di bellezza femminile atletico, caratterizzato da vita stretta, capelli corti e collo sottile.

 Nel Secondo dopoguerra, dopo tanta miseria e distruzione, venne ad affermarsi una figura di donna estremamente femminile, caratterizzata da forme procaci, messe in risalto da generose scollature e spacchi vertiginosi. Questo modo di raffigurare la donna prese il nome di Pin-up, dall'abitudine del sesso maschile di ritagliare le foto di queste modelle ed appenderle (pin) su di un muro.

 Negli ultimi trent'anni l'immagine fisica ideale per la donna impone una figura magra e dalle forme scattanti sinonimo, nell'ambito culturale, di capacità organizzativa, autoaffermazione, sicurezza e spirito d'iniziativa. L'attuale modello femminile risultà così composto da tratti che hanno caraterizzato il la figura maschile nel passato, ed impoverito delle caratteristiche che precedentemente gli erano associati, come l'aspetto materno, la condiscendenza, etc.

 Questo è stato un breve sunto, senza prestese accademiche, dell'evoluzione del modello di bellezza attraverso il tempo ma, già da questo specchietto si nota come l'ideale di bellezza sia cambiato in base agli ambiti sociali e culturali in cui si è sviluppato.

E' da rimarcare il fatto che, mentre il sesso maschile non ha subito sostanziali modifiche nel tempo del modello cui far riferimento (le sue caratteristiche fisiche erano pressochè sempre la forza, la prestanza fisica ed atletica), il sesso femminile è stato invece costretto a dover affrontare sforzi maggiori per corrispondere al suo modello fisico di riferimento.

 

Eugenio Del Frate

Training Consultant

 

 

 

Bibliografia

 

Francesco Riccardo; “L'inganno della perfezione corporea”; Calzetti Mariucci Editori.

Per approfondire queste tematiche partecipate ai nostri seminari (info).

 

 



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